La piometra nel cane

La piometra è un’infezione batterica che correla con una degenerazione del tessuto che compone l’utero e comporta un massivo immagazzinamento di pus nella cavità intrauterina. Questa patologia possiamo riscontrarla frequentemente in gatte e cagne e soprattutto in quest’ultime nella fascia di età che va dai 6 agli otto anni nel periodo successivo al calore.

In questo periodo, il corpo della cagna produce il progesterone l’ormone con il quale l’utero dell’animale si prepara ad accogliere una gravidanza; il rischio di sviluppare la piometra aumenta negli animali che anche se fertili non hanno gravidanze.

Il progesterone quindi provocando un ispessimento dell’endometrio e una ipertrofia ghiandolare nella zona pelvica, prepara un terreno fertile non solo per il futuro feto ma anche per i batteri che vi si instaurano. Oltre al progesterone, fanno il loro cattivo lavoro gli ormoni estrogeni esogeni, ossia quelli somministrati alle cagne per evitare il calore o come contraccettivi; per questo motivo, forse il contraccettivo migliore molto spesso consigliato dai veterinari è la sterilizzazione chirurgica.

Quanti sono i tipi di piometra?

Esistono due forme principali di questa patologia che vengono così definiti:

• A cervice aperta
Questa forma è più velocemente diagnosticabile grazie alla fuoriuscita di pus e di sangue dalla cervice che può essere identificato precocemente già dal padrone che non deve trattenersi dal portare subito l’animale dal veterinario.

• A cervice chiusa
Il pus rimane all’interno della cervice e non potendo fuoriuscire provoca il riempimento dell’utero con aumento di volume dell’organo stesso; per la mancata fuoriuscita del pus, il riconoscimento di questa patologia è da affidarsi completamente ad accertamenti specialistici dal veterinario.

Quali sono i sintomi?

I sintomi principali e talvolta confondibili con altre patologie sono moltissimi, ma forse tra i più presenti troviamo: vomito, diarrea, sonnolenza, diminuzione o perdita dell’appetito, astenia ed infine una sete eccessiva equilibrata da una produzione esagerata di urina. A seconda del tipo di batterio che infetta il cane il quadro clinico se trascurato può proseguire con un escalation funesta che porta a disidratazione, shock, coma e morte; il batterio più comunemente infettante è l’Escherichia coli, un microrganismo normalmente presente nel tratto intestinale dell’uomo e degli animali , ma che se si sposta dal suo normale sito di stazionamento può provocare infezioni opportunistiche grazie all’azione di esotossine ed endotossine riversate nel sangue.

Come fare la diagnosi al proprio animale

Gli accertamenti che il veterinario deve sostenere sono:
Esami del sangue che rilevano parametri vitali che potrebbero essere influenzati nel caso di questa malattia, come per esempio l’aumento di globuli bianchi deputati all’abbattimento delle infezioni; altro parametro modificato riscontrabile è la concentrazione di emoglobina che può diminuire nei casi di perdite ematiche.
Striscio vaginale che ci permette l’identificazione del batterio e degli eventuali leucociti presenti.
Ecografia addominale che permette di osservare e misurare la forma e le dimensioni dell’utero oltre che il suo spessore.
Radiografia addominale.

Come prevenire e come curare

La terapia preferita in caso di piometra è l’asportazione dell’utero e dell’ovaie nei casi in cui il padrone non decide di preservare l’apparato riproduttore dell’animale; l’operazione deve essere accompagnata da infusione di liquidi per la reidratazione e da antibiotici per evitare che l’infezione si dissemini.
L’unica terapia non chirurgica è la somministrazione di prostaglandine, alcuni mediatori chimici dell’infiammazione che determinano la contrazione dell’utero e quindi la fuoriuscita del pus; a ciò deve poi seguire una terapia con antibiotico per un periodo abbastanza lungo.

L’unica prevenzione efficace è la sterilizzazione

Tenete sempre sotto controllo i vostri animali perché molte volte la piometra è infida e irriconoscibile. Più tempo fate passare e più il rischio che l’animale vada incontro a morte aumenta e sono sicuro che nessuno di voi vorrebbe ciò.
Forse in questo caso la frase più azzeccata è: “prevenire è meglio che curare” !

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