I danni provocati da questo virus non sempre sono evidenti, in quanto le malattie che insorgono non sono generate dal virus in modo diretto ma bensì in modo indiretto; il gatto infatti avendo un sistema immunitario compromesso non può difendersi da infezioni ed altre patologie semplicemente risolvibili in gatti sani.
Il gatto può essere quindi inizialmente infetto e contagioso senza alcuna manifestazione clinica che sopraggiungerà però prima o poi durante l’aggravarsi della patologia.
Il campanello d’allarme dell’insorgenza di questa patologia è la manifestazione di malattie ricorrenti come: inappetenza, forme respiratorie recidivanti, diarrea, febbre, rinite, anemia, turbe comportamentali, tumori, dimagramento oppure l’incapacità di risolvere ed eradicare completamente alcune malattie semplici.
Contagio e diffusione
La FIV può essere trasmessa mediante la saliva del gatto che viene scambiata tra felini, durante morsi e leccamenti; inoltre anche le gatte mamme infette possono trasmettere il virus al figlio durante la lattazione. Il virus risulta essere labile nell’ambiente e quindi il rischio di contagio tramite oggetti, ciotole, giochi e lettiere è da considerare impossibile. I gatti più a rischio di contagiarsi con il virus FIV, sono quelli che vivono all’aperto e specialmente a contatto con colonie di gatti randagi che risultano essere i serbatoi principali di questo virus.
Il decorso dell’infezione virale
• Stadio I (2 mesi): prima infezione, febbre con sindrome mononucleosica
• Stadio II (5-10 mesi): sieropositività silente e nessuna manifestazione clinica presente.
• Stadio III (1 anno circa): linfadenopatia generalizzata persistente
• Stadio IV: fase clinica simile all’HIV dell’uomo che porta ad altre infezioni secondarie.
Diagnosi e trattamento
Oltre alle evidenti manifestazioni cliniche, la diagnosi di malattia si effettua tramite un prelievo di sangue che verrà saggiato tramite test immunologici. Nel sangue del paziente possiamo andare a ricercare l’antigene, costituito da recettori virali, o l’anticorpo prodotto dal gatto per combattere la malattia; in entrambe i casi utilizziamo l’E.L.I.S.A. un test il cui acronimo sta per enzyme linked immunosorbent assay che sfrutta quindi le reazioni tra antigene e anticorpo.
Il trattamento farmacologico non è duretto contro il virus, ma contro le infezioni secondarie che vengono ad instaurarsi; si utilizzano quindi antibiotici e antinfiammatori.
Controlli periodici dal veterinario ed il trattamento tempestivo di infezioni e malattie, una buona igiene e una nutrizione sana contribuiscono, comunque, a migliorare la qualità e la durata della vita di un gatto sieropositivo.
Purtroppo per il FIV non esiste possibilità di vaccinazione e di guarigione.
Fate controllare spesso i vostri animali e per qualsiasi dubbio contattate tempestivamente il veterinario in modo che possa aiutarvi a mantenere integra la salute del gatto.