Animali “ginandromorfi” ? Scoprite cosa sono!

Le stranezze relative al mondo degli animali non finiscono mai di stupirci! Avete mai sentito parlare degli animali Ginandromorfi ?! Guardate questa immagine e cercate di capire come sono fatti.

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Per chi conosce il greco antico forse sarà avvantaggiato nel capire cosa ha di strano questo animale; dall’etimologia della parola possiamo capire che si riferisce alla morfologia. Allora ci siete arrivati? Gli animali Ginandromorfi sono costituiti per metà corpo maschile e metà corpo femminile, strano ma vero.

Per definizione da dizionario, il Ginandromorfismo è: la condizione per cui un individuo appartenente a una specie a sessi separati e dimorfici, appare invece un mosaico composto da parti aventi caratteri maschili e altre con caratteri femminili. Il trucco c’è e  si vede oserei dire, infatti questa anomalia fenotipica è data da un’errata distribuzione dei cromosomi sessuali durante le prime divisioni cellulari nello stato embrionale dell’animale.

Questo termine non è da confondere con un altro termine simile come l’ intersessualità, infatti con quest’ultima si intende un fenomeno che prevede l’esistenza contemporanea in un individuo di caratteri maschili e femminili intermedi tra i due sessi. L’intersessualità è quindi diversa dal ginandromorfismo, perchè in questo l’individuo è formato da un mosaico misto composto da cellule aventi corredo cromosomico maschile e da cellule che possiedono un corredo cromosomico femminile; nell’intersessualità invece, tutte le cellule del corpo sono uniformemente dello stesso sesso, ma nella fase dello sviluppo dell’animale, avviene un’inversione di sessualità che comporta la “maturazione” del sesso maschile in femminile e viceversa.

Un tipo di intersessualità è l’ermafroditismo in cui gli organi genitali, e perciò i gameti dei due sessi, si trovano in uno stesso individuo a partire dalla nascita o per conversione durante la maturazione. Esclusi i malintesi, torniamo a parlare del ginandromorfismo.

Questi animali possono presentare 4 varianti :

Ginandromorfismo bilaterale, quando la parte sinistra del corpo corrisponde a un sesso e la destra al sesso opposto;

Ginandromorfismo frontale, quando lo stesso si verifica fra la porzione dorsale e ventrale dell’animale.

Ginandromorfismo trasversale o polare, quando la parte anteriore e posteriore dell’animale sono di sesso opposto;

Ginandromorfismo a mosaico, quando le aree maschili e femminili variamente estese hanno una distribuzione irregolare;

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La condizione sessuale che stiamo descrivendo nell’animale è anche chiamata pseudoermafroditismo, ed i caratteri sessuali in comune vengono divisi in due categorie: somatosessuali se controllati geneticamente (caratteristici degli artropodi e di pochi vertebrati) ed eusessuali se sotto il controllo ormonale (tipici dei vertebrati).

L’evento che porta alla formazione di un animale ginandromorfo, non è solo dovuto alla perdita di cromosomi duranti le prime divisioni cellulari nell’embrione ma anche ad una doppia fecondazione. In altri casi, questo fenomeno è dovuto all’azione di ormoni che in alcuni stati patologici e fisiologici come la senilità, il dimorfismo sessuale viene meno e si genera così una confusione delle caratteristiche sessuali secondarie maschili e femminili; succede anche nell’uomo.

Il ginandromorfismo colpisce maggiormente uccelli, insetti ed alcuni crostacei, ma l’uomo non è scluso.

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